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Navegador, quando la classe non è acqua

 

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Negli ultimi anni, nei cataloghi di alcuni editori, sono apparse tra le “novità” le localizzazioni, oppure le nuove edizioni, di giochi vecchi (sembra quasi un ossimoro), ovvero di giochi che, a distanza di tempo, hanno ancora qualcosa da dire: l’unica vera “classifica”, super partes, degna di essere considerata è quella che sopravvive all’oblio del tempo. 

Come ho già avuto modo di spiegare, io sono un fervente sostenitore dei benefici prodotti da una lenta, ma decisa, decrescita ludica basata sul consolidamento dei “classici”. Ci sono titoli che val la pena di conoscere (e magari acquistare) anche come forma di vaccinazione contro l’HYPE permanente diffuso dalle scimmie ludiche.

Navegador

Navegador (Mac Gerdts, 2010) è stata una piacevolissima sorpresa e sono contento che Cranio Creations abbia deciso di localizzarlo. In realtà il gioco è quasi completamente indipendente dalla lingua e l’unico testo è quello dei nomi delle azioni.

Il gioco si spiega in meno di dieci minuti poiché le meccaniche sono lineari e non presentano alcuna eccezione. Il sistema di selezione delle azioni basato sulla “rotella*”, cifra distintiva di Gerdts, è semplice da utilizzare ma non è banale: offre ai giocatori la possibilità di modulare con precisione la velocità della partita.

Le azioni, sette in tutto, sono lineari e immediatamente comprensibili: “Navigare” permette di spostare tutte le proprie navi, “Colonie” di acquisire la possibilità di vendere al mercato i tre tipi di risorse base (zucchero, oro e spezie), “Navi” e “Lavoratori” di aumentare, rispettivamente, il numero delle navi oppure dei lavoratori in gioco; “Edifici” permette di acquistare edifici produttivi, cantieri navali oppure cattedrali; il “Mercato” di vendere le proprie risorse base, che provengono dalle colonie, oppure i beni lavorati ottenuti tramite gli edifici di produzione. Infine “privilegio” permette, al costo di un lavoratore, di ricevere uno dei “moltiplicatori bonus” di fine partita.

Le meccaniche di base si basano sulla gestione di tre risorse principali: le monete, le navi e i lavoratori. Anche se tutti gli sviluppi si basano sull’utilizzo delle monete, forse la vera risorsa limitante è rappresentata dai lavoratori: devono essere spesi per acquistare i privilegi (ovvero i moltiplicatori dei punti di fine gioco) e limitano sia il numero di colonie che possono essere acquistate con una singola azione, sia il numero e il tipo di edifici.

Navegador

A mio avviso il vero “tocco di classe” è rappresentato dal sistema di punteggio individuale che deve essere costruito, giocando, in modo coerente con la propria strategia  (ovviamente al di là dei punti automatici per il numero di navi, lavoratori e monete). Anche in questo caso, il sistema è semplicissimo. Ogni colonia acquistata vale 1 punto, ogni edificio produttivo vale 2 punti, i gettoni esplorazione valgono 4 punti, i cantieri navali e le cattedrali 3 punti. Acquistare i privilegi permette di incrementare il valore di ogni singolo elemento di 1 oppure 2 punti (nel caso di cantieri navali e cattedrali), fino ad un massimo di tre privilegi per ogni parametro. Ovviamente il numero di privilegi disponibili durante la partita è limitato: i giocatori sono quindi costretti a competere anche per la loro acquisizione.

Navegador

Un altro elemento degno di nota è rappresentato dalla meccanica di funzionamento del mercato. Ad ogni risorsa (zucchero, oro e spezie) è associato anche un tipo di edifico produttivo. Vendere un certo numero di unità di una risorsa, immettendole sul mercato, permette di incassare un valore pari al prezzo di mercato della risorsa moltiplicato per le unità vendute, poi la risorsa subisce un deprezzamento che dipende dal numero di unità vendute. Produrre beni tramite l’attivazione di un certo numero di edifici, che lavorano un tipo specifico di risorsa base, permette di ottenere una rendita che dipende dal valore delle risorsa: più il valore della risorsa è basso, più la rendita sarà alta; poi il prezzo di mercato della risorsa viene incrementato di uno step per ogni edificio utilizzato: si tolgono risorse dal mercato e quindi aumentano sia la domanda, sia i prezzi. Geniale.

Se non si fosse ancora capito, il gioco mi è piaciuto molto! Ovviamente ci sono anche altri aspetti che reputo interessanti, uno tra tutti la “continuità” del flusso di gioco (che è senza fasi di ripristino, senza automatismi di fine turno, ecc).

Qui l’HYPE non c’entra nulla… e l’incedere del tempo non fa sconti a nessuno: o meriti di essere (ri)giocato oppure finisci per diventare combustibile per il camino.

Io mi tengo stretta la mia copia.

 

Ovviamente, come sempre,  potete trovare il gioco anche su Amazon.

Navegador

 

L’angolo di Sapientino

*Rotella: in molti giochi di Gerdts, le azioni disponibili sono rappresentate sugli “spicchi” di un cerchio (una rotella). Durante il primo turno di gioco ogni giocatore seleziona un’azione posizionando il proprio pippolo sullo spicchio corrispondente (non c’è competizione per le azioni e più pippoli possono occupare il medesimo spicchio). Ad ogni turno di gioco, spostando il proprio pippolo, ogni giocatore può selezionare gratuitamente un’azione che sia ad uno, due oppure tre passi (spicchi) di distanza dallo spicchio corrente (ovvero dell’azione eseguita durante il turno precedente); ogni passo in più, oltre i tre gratuiti, richiede il pagamento di risorse specifiche (nel caso di Navegador occorre bruciare delle navi).

 

4 pensieri riguardo “Navegador, quando la classe non è acqua

  1. Anche io e il mio gruppo l’abbiamo scoperto da poco e mi ha dato quel sapore di classico senza tempo che non assaporavo più dai tempi di Puerto Rico e Caylus.
    Tutte le novità recenti sembrano di primo acchito bei giochi e sono strapompate dall’hype della rete , ma spesso manca sempre qualcosina per sfiorare il gioco riuscito a tutto tondo e vengono poi relegati allo scaffale inesorabilmente.
    Navegador mette in tavola fino a 5 giocatori , dura il giusto, non è cervellotico ma fa pensare parecchio, ha tante strategie per giungere alla vittoria ma sopratutto è estremamente appagante e ci ha conquistati appieno, straconsigliato.

    1. Hai riassunto esattamente ciò che ci siamo detti anche noi dopo l’ultima partita! ero indeciso se riportare questa impressione nell’articolo, ma non sapevo come rendere l’idea. Quoto in toto il tuo commento.
      Effettivamente Navegador è estremamente appagante.

  2. Premetto che anche a me Navegador piace ma nel tempo e dopo innumerevoli partite una magagna gli è saltata fuori: se il giocatore antecedente a te si mette a fare la tua stessa strategia sei fritto e finito. Il problema è che le strategie che si creano in partita tendono ad avere un’incredibile inerzia e riuscire ad abbandonarne una, giudicata fallace, per cercare di dirottarsi su un altra sono, a mio avviso, è praticamente impossibile.

    1. Beh Paolo, quello in parte ce l’hai anche in Puerto Rico, no? E poi tu giochi DOPO il giocatore antecedente, quindi devi essere bravo tu a capire cosa fa quello prima di te e adattare la tua strategia di conseguenza, no?
      Condivido i pareri molto positivi sul gioco, ma purtroppo ci ho fatto troppe poche partite per conoscerlo davvero a fondo.

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