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Io Gioco… messo all’indice

Ho letto “Io Gioco” in (quasi) ogni sua parte. Sono riuscito a procurarmela il “day one”, giorno del mio quarantesimo genetliaco, quando metà della popolazione ludica della penisola la cercava febbrilmente in ogni edicola. Nella settimana successiva le foto della copertina, sui “social”, avevano surclassato le foto di pacchi (aperti / chiusi), ludoteche e Kickstarter da 200€ a botta. Le persone sembravano avere dimenticato le domande fondamentali dell’esistenza (“meglio Agricola oppure Caverna?”, “dove acquistare online?”, “dove trovo il regolamento in italiano?”, ecc) e anche la piramide di Maslow sembrava aver acquisito un nuovo livello di base.

Devo essere sincero, un po’ mi sono emozionato. Vedere il logo di “The Games machine” sotto la scritta “ottanta pagine di novità sui giochi da tavolo a soli 4,90€”, mi ha fatto ritornare agli anni del liceo. 

Ho sfogliato distrattamente la rivista, curiosando qua e là per farmi una veloce idea dei contenuti, ripromettendomi di leggerla con calma durante un momento di tranquillità. Anche in questo caso, come per la precedente rivista (r.i.p.),  la prima domanda che mi sono posto è stata: “Ma a chi si rivolge esattamente? Qual è il target?”. Forse la risposta più ovvia è quella corretta: essendo uno “speciale” di TGM, il target è principalmente quello della rivista principale. 

Dopo aver letto con attenzione “Io Gioco”, posso asserire di non essere “nel target”: la sensazione di “déjà vù” è stata molto forte, pure troppo. Ho trovato interessanti soltanto tre o quattro articoli: l’intervista  con Carlo Rossi (che non conoscevo assolutamente), l’avventura tutorial de “L’Ultima Torcia”, l’approfondimento sulle Escape Room, e le informazioni sullo Spiel des Jahres. Tutto il resto lo posso trovare tranquillamente su Giocare In ScatolaLe recensioni sono interessanti (pur dissentendo su un terzo dei giudizi) ma trovo un voto medio di 8,08 (minimo 7, massimo 9, con dev. std. di 0,56) un po’ troppo elevato per i miei gusti.

Infine, sono un po’ scettico riguardo al supporto “cartaceo” che fatica sempre più ad “integrarsi” (dal punto di vista funzionale) con i miei bisogni (ricercati) nell’ambito della lettura.

Per ora, ed è un giudizio assolutamente personale, Io Gioco rimane un passo indietro rispetto a Spielbox; comunque mi piacerebbe molto sapere che impressione potrebbe aver fatto questa rivista ad un “neofita” dei giochi da tavolo.

Anche se non credo che questa rivista faccia per me, vi consiglio di concederle il “beneficio del dubbio” e di provare a leggerla… al massimo aspettate di acquistarla usata ma ancora incellophanata. 

Ecco l’indice della rivista:

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