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L’ammaccatura prematurata tarapia tapioco della scatola

Un paio di settimane fa rimasi molto colpito dalla conclusione della prima partita a Railways of the World:  l’ultimo giocatore  finì con il “regalare” la vittoria al secondo giocatore. Ancora scosso per questo evento, dopo aver accompagnato alla porta i sodali ludici, cazzeggiai un po’ feci un controllo veloce dei social per evitare di perdermi le ultime foto di tovaglie orrende e i vari gossip ludici.  Nel giro di qualche minuto mi imbattei in un post tragico che descriveva una “brutta esperienza”… ovviamente la discussione finì per assorbire tutta la mia attenzione.

Leggendo i vari commenti, mi accorsi immediatamente che il rischio di trovarmi dinnanzi ad una supercazzola prematurata era elevatissimo, quasi certo. Decisi di accantonare temporaneamente la questione per dedicarmi ad altre frivolezze. 

Il momento è ora propizio e i pianeti sono allineati. Vediamo di riassumere brevemente la situazione:

  1. Il conte Mascetti acquista on-line un gioco pagandolo almeno il 30% in meno del prezzo “di listino”,
  2. il gioco arriva con “una brutta ammaccatura sulla scatola” non dichiarata dal venditore,
  3. il conte inizia a supercazzolare lo store on-line chiedendo il reso,
  4. lo store risponde proponendo un buono aggiuntivo pari al 10% della spesa,
  5. Mascetti, che non si sente ascoltato, poiché ritiene che i suoi diritti siano stati calpestati, decide di utilizzare la “gogna mediatica” di Facebook per “sputtanare” il venditore.

Personalmente non mi frega nulla di Mascetti e delle sue pippe. I “giochi in scatola” si chiamano così perché stanno dentro ad una scatola: fossero in un sacchetto si chiamerebbero “giochi in sacchetto”. Per me la scatola è un contenitore, al pari di quella delle scarpe oppure dei LEGO e “fotte zero” se è ammaccata oppure rigata: non sono un consumatore oppure uno speculatore, sono un semplice giocatore. Però rovinatemi il tabellone, una plancia oppure una carta, e la mia ira colpirà voi e la vostra discendenza per 77 generazioni.  Tra forma e  sostanza ho, da sempre,  una predilezione per la seconda: questo psicodramma con me ha vita molto breve.

Mi infastidisce maggiormente l’utilizzo che Mascetti fa di un gruppo FB, nato con altri scopi (ovviamente il discorso si potrebbe applicare anche a qualche forum). Fortunatamente, raggiunti i duecento commenti, alcuni dei quali veramente grotteschi e surreali (“io esco li soldi e quindi tu devi uscirmi il gioco P-E-R-F-E-T-T-O”), il post “incriminato”  è stato  “prontamente” rimosso dagli amministratori. 

Adesso possiamo finalmente iniziare a concentrarci sulle nuove supercazzole: “nelle fiere non ci sono sconti”, “a Lucca se piove ci si bagna”, ecc.

Quanto mi piace il mondo del gioco da tavolo! 

 

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