played4you · Prime Impressioni

Welcome to… your perfect home

Anche questa volta il consiglio di Arnaud “il Belga” è risultato azzeccato. Acquistato a “scatola chiusa”, “Welcome to…” si è rivelato un family game molto versatile: 25 minuti, da 1 a 100 giocatori, regole immediate, downtime quasi nullo, artwork azzeccato, ecc

Welcome to…  Your perfect Home (Benoit Turpin, 2018) prova a trasportarci negli anni ’50, mettendoci nei panni di fantasiosi architetti pronti ad accettare la sfida di “disegnare” un intero nuovo quartiere.

Il motore di gioco è un’evoluzione del classico roll&write che, generalizzando, può essere così semplificato: ad ogni turno viene generato casualmente (di solito tramite uno o più dadi) un risultato che il giocatore deve annotare (accettare) sulla propria plancia personale consumando un’unità (slot) di spazio e facendo in modo di soddisfare alcuni vincoli. Più il gioco procede è più diventa difficile registrare il risultato generato… fino al punto di dover subire delle penalità perché impossibilitati ad accettare il risultato. Alcuni giochi che sfruttano questa meccanica base sono, ad esempio, Yahtzee, QWIXX, Catan Dice Game, Can’t Stop, ecc.

In Welcome to l’obiettivo è quello di edificare il miglior quartiere. Al posto dei dadi abbiamo 3 mazzetti di carte che generano, ad ogni turno, tre coppie “numero civico – azione speciale”: i numeri civici sono compresi tra l’1 e il 15 mentre le azioni speciali sono di 6 tipi.

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Ogni giocatore sceglie, simultaneamente, una coppia di carte ed assegna il numero civico (in modo crescente da sinistra a destra) ad una casa in costruzione in una delle tre vie disponibili. In un secondo momento, se vuole (può), il giocatore applica anche l’azione speciale corrispondente: costruire un parco nella via oppure una piscina, suddividere le vie in lotti tramite steccati, aumentare il valore dei lotti immobiliari, ecc

welcome to
esempio di score finale

Le azioni speciali permettono sia di accumulare immediatamente punti vittoria , sia  di modificare i moltiplicatori di fine gioco; l’impossibilità di assegnare un numero civico può comportare invece una penalità. Il gioco termina quando vengono costruire tutte le case delle tre vie oppure si raggiungono le tre penalità.

Pur non amando particolarmente i giochi Paper&Pencil, trovo che Welcome to sia un titolo molto interessante, capace di ritagliarsi uno spazio in una “nicchia ecoludica” non particolarmente affollata (almeno nel mio caso).

Adesso basta supercazzole: fatevi una partita e capirete se il gioco fa per voi.

 

Welcome to

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