ecco perché mi piace · Old but Gold

BOOTLEGGERS e i big money

Esattamente dieci anni fa (correva l’anno 2008), mentre mi accingevo a ripartire dal Lucca Comics, trovai in uno degli ultimi stand una copia di Bootleggers che era “quasi regalata”. Non conoscevo il gioco ma l’acquistai ugualmente “a scatola chiusa” poichè i prodotti della Eagle Games erano rinomati per essere estremamente curati, pure troppo: l’anno precedente la EG era stata acquistata dalla Fredd distribution (che avrebbe poi aspettato fino al 2014 per fonderla con la Gryphon Games). 

Bootleggers è un gioco che, me ne rammarico, ho giocato meno di quanto in realtà avrebbe meritato. L’ho ripreso in mano in questi giorni e… devo ammettere che, pur essendo un titolo del 2004, per meccaniche e materiali non ha nulla da invidiare a molti degli ultimi giochi pubblicati. 

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Bootleggers (Don Beyer, Ray Eifler, Steve Gross, 2004) permette di vestire i panni di “capi famiglia” che, negli anni ’20 durante il proibizionismo, vogliono farsi un nome con la produzione e la vendita di alcolici. Vincerà il Boss con che avrà accumulato il maggior quantitativo di denaro.

“Ho fatto i soldi fornendo un prodotto richiesto dalla gente. Se questo è illegale, anche i miei clienti, centinaia di persone della buona società infrangono la legge. La sola differenza fra noi è che io vendo e loro comprano. Tutti mi chiamano gangster. Io mi definisco un uomo d’ affari”. (Al Capone)

Ogni Giocatore inizia con una distilleria di famiglia, alcuni “ragazzi” muniti di mitra, un piccolo camion e 12 “carte muscoli”. Il gioco si svolge nell’arco di 12 round ma può terminare prima se un giocatore supera i 100G$; il round di gioco è suddiviso in 5 fasi, assolutamente coerenti con l’ambientazione.

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Carte Muscoli e distilleria di famiglia
Mostrare i muscoli (Fase 1).

I giocatori decidono simultaneamente quale “Carta Muscoli” giocare delle 12 in loro possesso. Le carte determinano il “costo di mantenimento” e la forza impiegata nel round, ovvero l’ordine di turno. Questa fase è molto importante perché l’asta in “muscoli” per l’ordine di gioco decide anche l’ordine in cui i giocatori potranno acquisire influenza, miglioramenti, carte “scagnozzo” e camion. Questi elementi/risorse sono il cuore del gioco  e non possono essere sottovalutati.

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le Carte Risorsa
Mandare i “ragazzi” (Fase 2).

Tramite i nostri “ragazzi” possiamo esercitare influenza e controllo negli spacci clandestini: è sempre meglio dare un’occhiata per verificare che i proprietari acquistino gli alcolici “giusti”. In termini di gioco, la quantità di influenza presente in un locale determina se il locale è aperto (oppure no), chi controlla “la precedenza” delle casse vendute e l’eventuale “incasso extra”.

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Attivare le distillerie (Fase 3).

In questa fase ogni famiglia attiva le proprie distillerie, principale e secondarie, per produrre casse di whiskey. La produzione è abbastanza “casuale” e poco prevedibile (si utilizzano dei dadi).  Chi produce troppo attira l’attenzione della polizia che, nel round successivo, potrebbe requisire l’intera produzione.

Consegnare le casse (Fase 4).

Dopo aver prodotto è il momento di caricare le casse sui camion e di organizzare le spedizioni verso i locali. Questa fase è incentrata sulla contrattazione: si possono vendere casse ad altri giocatori, acquistarne di appena prodotte, affittare  i propri camion o pagare per averne qualcuno in più. Le transazioni possono essere pagate in denaro, carte scagnozzo, favori… Terminati gli scambi arriva finalmente il momento di spedire i propri camion.

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Camion pronti per essere scaricati
“Parola d’ordine?” (Fase 5)

Dal più piccolo al più grande, i vari spacci clandestini iniziano ad acquistare casse di whiskey. Anche “la domanda” è variabile e viene determinata tramite il lancio di alcuni dadi. Il giocatore con maggior influenza (scagnozzi) controlla il locale e, oltre ad incassare un percentuale sulle vendite, può decide, in alcuni casi,  se permettere le vendite di altri giocatori (quelli senza influenza nel locale).

Bootleggers è un gioco “spietato”… e come tale va giocato. Se non vi piace l’interazione diretta “distruttiva”, lasciate perdere perché difficilmente vi divertireste. Tramite le carte “scagnozzo” è possibile eliminare l’influenza avversaria negli spacci, rubare casse oppure camion, impedire la vendita, ecc. Le carte sono l’unico modo per sviluppare la propria capacità produttiva e per interagire con gli avversari.  La fase iniziale dell’asta è quindi fondamentale e non deve assolutamente essere sottovalutata (siete avvisati!). Se non sfruttate bene le vostre “carte muscolo” rischiate di rimanere tagliati fuori dai “Big Money”.

Avrete ormai capito, data l’aleatorietà delle carte, che il gioco deve essere affrontato in modo assolutamente “tattico”; c’è pochissimo spazio per una pianificazione strategica significativa. Ovviamente potete anche conservare le carte per utilizzarle nei round successivi, tuttavia ne userete al massimo una dozzina.

L’altra dimensione che non può essere trascurata è quella legata alla “trattativa commerciale” con gli altri giocatori. In ogni scambio dovete sempre avere ben chiaro il “guadagno differenziale” tra le parti ma anche il vostro beneficio in termini “assoluti”. Trattare con gli altri giocatori, al crescere della domanda, non è opzionale: in breve tempo potreste trovarvi  con un’eccessiva produzione oppure con una scarsa capacità di trasporto. Ricordatevi comunque che quando pagate qualcuno gli state “regalando” dei preziosi punti vittoria.

Senza bisogno di gridare al “capolavoro”, se capita l’occasione di fare una partita a Bootleggers, difficilmente mi tiro indietro.

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