Heat: Pedal to the Metal
Già dalla prima nota sul regolamento l’adrenalina ha iniziato a scorrere: “Non ci sono premi per chi taglia il traguardo con l’automobile immacolata, quindi… schiaccia quel pedale e dai GAS!!!”
Già dalla prima nota sul regolamento l’adrenalina ha iniziato a scorrere: “Non ci sono premi per chi taglia il traguardo con l’automobile immacolata, quindi… schiaccia quel pedale e dai GAS!!!”
“Adesso vi dirò una cosa. Se qualcuno si mette contro di me, io mi metto contro di lui. Voglio dirvi ancora una cosa: questo è un incontro all’ultimo sangue. Aspettate la fine, uno solo resterà in piedi; è così che saprete chi ha vinto.” (The Untouchables)
Quest’anno, a fine agosto, mi è toccata una trasferta lavorativa (last-minute) di un paio di giorni in Basilicata, regione che, nonostante un 25% di retaggio Lucano, nel mio immaginario era ancora in bianco e nero e sottotitolata. Il primo pensiero fu: “…ma esattamente dove sta Potenza”?, il secondo: “…ma come ci arrivo?”, il terzo”…troverò un posto dove giocare?”. L’ultimo punto era quello che mi preoccupava maggiormente.
Trovo Hermagor semplice, lineare e divertente. Non è banale ed ogni azione dovrebbe essere valutata attentamente. Suggerisco di concedergli una partita.
London va provato. Poche regole, ben armonizzate, e otto anni di età sulle spalle. Non fate i pigri e cercate un vostro amico al quale scroccare una partita.
Lancio i miei razzi nel cosmo e la donna volante mi appresto a colpire: lei per evitare l’impatto si infila in un nembo, ma è un tragico error…
Scordatevi indumenti di seta e raso, qui il buon Wallace non è andato molto per il sottile: Byzantium è un gioco “ruvido” come un paio di mutande in lana delle Shetland. Le monete in plastica, oggettivamente, gridano vendetta.
Aprire la scatola ed entrare nel Settimo Continente è stato molto differente rispetto alle aspettative. Ho affrontato la prima spedizione così “giusto per provare”. Il risultato è che siamo morti, male.
Da uno a quattro Spiriti vivono tranquilli nella loro isoletta venerati dalla tribù autoctona dei Dahan. Un giorno arrivano degli Invasori che hanno delle abitudini non troppo pacifiche: incominciano a colonizzare l’isola, rovinano l’ambiente, costruiscono town e city, e combattono contro la popolazione locale. Gli Spiriti non restano a guardare e iniziano a contrastare gli Invasori utilizzando poteri speciali, abilità innate e… l’arma più potente: la paura.
Non lasciatevi ingannare dall’idea di navigare nelle tranquille acque della “classica pianificazione german fighetta”. Qui, su tutti, aleggia costantemente l’ombra della morte.
In Kingsburg è necessario effettuare scelte di breve, medio e lungo periodo, sovrapponendo ad un approccio tattico una visione strategica che deve necessariamente affiancarsi ad una continua gestione del rischio.
Clans of Caledonia è un gran bel gioco. Se pensate che sia simile a Terra Mystica è perché, a vostra insaputa, state giocando a Gaia Project.
GOA è un ottimo esempio di gioco costruito “per sottrazione”: togliendo tutto il superfluo (in termini di meccaniche e materiali) quello che rimane è un gioco intrinsecamente bello.
L’unico vero difetto di Senji è che non si chiama “A Game of Thrones”.
Ci troviamo di fronte ad un “gestione risorse” con “selezione di ruoli” e “asta di influenza” per selezione di regole. Il tutto in sette turni di gioco. Da provare.