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[playtesting] Brides&Bribes

Dopo qualche anno di assenza sono tornato a Cartoomics; ci sono andato di venerdì, per evitare la folla, senza troppe aspettative e con l’intento di nerdizzarmi un po’. Nell’area Giochi da Tavolo mi sono fatto tentare da un prototipo in avanzata fase di playtesting.

Il titolo mi ispirava “Brides&Bribes a boardgame of cunning and deceit“, la parte grafica era ben curata e i due autori sembravano simpatici: perché non fermarsi? Mi sono fatto spiegare velocemente il gioco, giusto per capire le meccaniche di base. Alla fine ho optato per una partita di prova. Il gioco è ambientato a Genova: poiché questa sera mi sento molto pigro, preferisco riportarvi la presentazione presa direttamente dal sito ufficiale:

“Giovanni! Vai dalla famiglia Doria e chiedi un incontro con il Duca Francesco. Dobbiamo chiudere il contratto entro oggi.
“ Dobbiamo trovare anche un modo per sposare sua figlia Nicoletta con nostro figlio Giorgio. Nessun’altro deve farlo prima di noi, a qualunque costo!
“ E porta Barnaba con te!”

In Brides&Bribes i giocatori sono dei nobili genovesi del Rinascimento che con astuzia cercano di imporsi sugli altri giocatori.
Partendo con un gruppo di familiari fedeli e poche risorse, dovrete lottare per diventare la famiglia più potente di Genova.

Alcune meccaniche mi hanno intrigato, provo a riassumere brevemente. Genova è divisa in quartieri, in ogni quartiere possiamo compiere sempre le stesse azioni: prendere punti vittoria, prendere lavoratori, prendere una moneta, arruolare un aiutante, provare a sposare una delle figlie del nobile locale. Incominciamo il gioco con quattro membri della nostra famiglia (carte); nella fase di piazzamento dobbiamo mandare nei quartieri alcune delegazioni (per un massimo di tre) di nostri familiari con lo scopo di effettuare alcune azioni. Per mandare una delegazione dobbiamo giocare alcune carte coperte (due per volta) nell’apposita area del quartiere scelto, ogni delegazione può essere formata da un minimo di una carta ad massimo di tre.

Finita la fase di piazzamento si passa alla fase delle azioni, nella quale ogni quartiere viene risolto secondo una sequenza scelta dai giocatori. Risolvere un quartiere è semplice: si prendono in mano le carte giocate e, simultaneamente, si sceglie tra di esse il capo delegazione (il personaggio che tenterà di agire); le caratteristiche del personaggio scelto determinano l’ordine di gioco nel quartiere, gli altri personaggi rimangono “di supporto”: al proprio turno il giocatore dichiara l’azione che intende eseguire e gli avversari possono decidere di utilizzare i personaggi restanti della propria delegazione (sempre che ne abbiano) per modificare/annullare l’azione dichiarata. I personaggi che arruolo tramite l’azione corrispondente passano al servizio della mia famiglia e possono essere inclusi in future delegazioni: assassini per eliminare altri personaggi, guaritori per prevenire avvelenamenti, ecc.

Una delle azioni più importanti è quella che permette, nel quartiere, di sposare una delle donne disponibili. Come prima cosa bisogna convincere il padre di essere un “buon partito”, poi si passa al corteggiamento: ogni dama ha un livello di fascino che deve essere almeno uguagliato, ovviamente se non si è abbastanza aitanti si può compensare con del denaro:

Lui: Tu mi appartienti.
Lei: L’ utero e’ mio !
Lui: Eccoti i soldi per la pelliccia.
Lei: Eccoti l ‘ utero !

Evviva l ‘ amoreeeee !!!

(da Cara ti amo, Elio e le Storie Tese, 1989)

Sposare una delle dame di un quartiere porta molti benefici: si guadagnano punti vittoria, si riceve una dote e si ha sempre la priorità quando si vuole eseguire un’azione nel quartiere corrispondente.

A completare il tutto, la possibilità di costruire botteghe (usando i lavoratori) che danno punti vittoria e fanno guadagnare carte oggetto: inseriti tra le tre carte della delegazione, al pari dei personaggi, gli oggetti permettono di modificare le azioni. C’è anche una “zona franca” che permette, in classico stile german, di ottenere risorse senza dover interagire con gli altri giocatori in modo “aggressivo”. Tralascio altri dettagli, del tutto marginali.

Penso che il gioco abbia delle potenzialità. Ha delle dinamiche interessanti che sottendono una discreta profondità mentre l’interazione diretta tra i giocatori è elevatissima. Gli autori hanno deciso di sviluppare direttamente il gioco, tramite KickStarter, e questo mi preoccupa un poco: sarebbe un peccato vedere sprecata un’ottima idea per inesperienza.

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