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Terraforming Mars… senza giri di parole

terraforming

Senza giri di parole, dall’alto della mia unica partita, il gioco si è meritato un posto nella mia ludoteca.

Con qualche parola in più…

Una singola partita può essere sufficiente per valutare un gioco? dipende: spesso basta una semplice lettura del regolamento. Una buona esperienza “pratica” e un discreto livello di “onnivoricità ludica” (ovvero parecchie ore passate a giocare tipi di giochi differenti) possono permettere di simulare mentalmente il funzionamento delle varie meccaniche, ovvero degli elementi e sub-sistemi che compongono il “motore di gioco”. Valutare le dinamiche è, invece, leggermente più complesso ed è possibile che qualcuno si ritrovi disorientato nell’immaginare le meccaniche “in movimento” e le biforcazioni dei possibili percorsi. Le estetiche, a mio avviso, sono difficilmente valutabili: quali sensazioni mi accompagneranno durante la partita? quali emozioni proverò? 

Decidiamo di provare Terraforming Mars in quattro giocatori, senza draft delle carte e con le Corporation “base”; la partita è durata circa due ore. Io mi sono divertito, molto.

Il tema della “terraformazione” mi ha sempre affascinato e incuriosito. Personalmente ho trovato il gioco accuratamente ambientato: molto interessante l’idea dei tre parametri globali (temperatura, percentuale di ossigeno e acqua allo stato liquido) e la loro implementazione in termini di game design.

Terraforming Mars

Terraforming Mars (Jacob Fryxelius, 2016) è un titolo che consiglio di provare con l’accortezza di prestare più attenzione alla “sostanza” che alla “forma”: materiali, simbolismo delle carte, grafica, ecc, sono, a detta di molti, di qualità accettabile. Io, da fervente cultista splotteriano, non ci presto molta attenzione: un “brutto vestito” può sempre essere migliorato (in futuro)… una “brutta idea”, se modificata radicalmente, cessa “di essere” e diviene “altro”. Preferisco lasciare da parte anche le valutazioni sul “prezzo giusto”  perché, come sostengo da tempo, il prezzo giusto non esiste.

Come sempre, lascio il “lavoro sporco”, dell’analisi da tavolo autoptico, a chi ha il tempo e la voglia le competenze per farlo. Io mi limito a qualche commento.

La spiegazione del gioco è molto semplice e richiede una quindicina di minuti. Ogni round di gioco (generazione) è diviso in tre fasi: acquisizione nuove carte (con o senza draft, simultanea), fase delle azioni (1 oppure 2, in ordine di posizione), fase di produzione.

Anche la fase delle azioni non presenta criticità ed è “standard”; al proprio turno ogni giocatore sceglie le azioni da compiere (fino a due, anche ripetute) tra quelle disponibili: giocare una carta, attivare una carta, pagare (risorse) per effettuare una delle azioni base sempre disponibile, attivare degli obiettivi di fine partita (che forniscono punti bonus).

Il tabellone tiene traccia dello sviluppo del pianeta mentre la plancia personale gestisce l’immagazzinamento delle risorse possedute (Megacrediti, Acciaio, Titanio, Piante, Energia, Calore) e il relativo livello di produzione.

Ovviamente il “cuore” del gioco è rappresentato dalle carte progetto. Su questo aspetto devo necessariamente “sospendere il giudizio”: un’unica partita non (mi) basta per esprimere una valutazione sufficientemente ponderata. Trovo interessante che parte del costo di acquisto delle carte (un megacredito su tre) possa essere recuperato eliminando le carte che non si desidera più utilizzare: ciò mitiga eventuali decisioni errate nella fase di scelta delle carte. Anche l’assenza di un limite massimo di carte in mano, unito alla milestone delle sedici carte, lascia la “coperta” abbastanza abbondante.

Infine, mai dimenticare che il gioco si intitola “Terraforming Mars” e non “Caylus on Mars”, “Diplomacy on Mars”, “Ticket to Ride Mars”, “CarcassMars”, “Battle for Mars”, “Martian Seasons”  ecc…

Qui dovete contribuire a terraformare il pianeta, il resto è funzionale a questo obiettivo; anche il sistema di “misurazione delle performance” è ben costruito poiché stimola ad eseguire azioni coerenti con il raggiungimento degli obiettivi: incrementare il Tasso di Terraformazione implica l’aumento dei propri Punti Vittoria e delle proprie Rendite.

Ok, per ora, ho già speso troppe parole rispetto all’unica partita giocata… qui mi serve meno teoria e più pratica al tavolo da gioco. Dubito, tuttavia, che troverete questo titolo tra i miei giochi usati in vendita.

Se la scimmia vi assale, potete procurarvelo anche su Amazon.

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Un pensiero riguardo “Terraforming Mars… senza giri di parole

  1. La pensò esattamente come te dopo la mia prima partita… sarebbe addirittura da inserire tra i giochi dei nostri tornei (sono sempre alla ricerca di un turno solo spaziale a tema ^^)

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