Spesso mi capita di imbattermi in discussioni che riguardano Munchkin (Steve Jackson, 2001); per molti è un gioco orrendo, a me piace. Munchkin è un amico di lunga data che, parecchi anni fa, insieme a Bang! e a ChezGeek, è riuscito a catapultarmi in un nuovo universo.
Il gioco si presenta da solo, basta leggere le prime quattro righe del regolamento: “Munchkin è una parodia di pessimo gusto che ti porta tutto il sapore di una fantastica esperienza EUMATE (Entra, Uccidi Mostro, Arraffa Tesoro, Esci) di gioco di ruolo..senza tutta quella noiosa interpretazione del personaggio.”: se cerchi un gioco tattico/strategico, ad alta interazione indiretta e con alea nulla, stai aprendo la scatola sbagliata. Qui c’è la cazzuta epicità di un GdR old style condensata in qualche centinaio di carte.
Ovviamente va preso così com’è: bastardo, irriverente, scanzonato e nerdissimo. Se stai alle sue regole, al suo modo di essere, allora saprà regalarti qualche ora di divertimento e vincerai anche se arriverai ultimo; se pretendi di piegarlo alla tua logica, cambia tavolo perché ti farà esplodere le rotule, letteralmente.
Munchkin è un po’ come una madeleine proustiana che mi fa tornare in mente l’odore delle pagine ingiallite di Tunnel&Troll oppure della Scatola Rossa. Personalmente lo apprezzo perché le illustrazioni di John Kovalic sono geniali, perché giocandolo ho l’impressione di scrivere una striscia di Dork Tower, perché il regolamento è perfetto e non lascia spazio a dubbi di interpretazione: “tutte le altre dispute vanno trattate attraverso litigi rumorosi tra i giocatori, con il padrone del gioco che deve avere l’ultima parola“. E il padrone del gioco sono io.
Per sopravvivere all’esplorazione del Dungeon, i giocatori, implumi umani di 1° livello senza classe e senza equipaggiamento, sono inizialmente quasi obbligati a collaborare: ci si da una mano contro i mostri, in cambio di qualche tesoro. Più si cresce di livello e si ottengono armi ed armature potenti, più diviene facile sconfiggere i nuovi mostri. Ma il potere logora chi non ce l’ha: appena un giocatore allunga le distanze, scatta un feroce Bash–the-Leader a colpi di maledizioni, trappole e potenziamenti. Puoi corrompere il master con del cibo, oppure lavare la sua macchina; Se un personaggio sconfigge un mostro puoi prendertene il merito, se muore puoi saccheggiarne il cadavere. Puoi barare infrangendo le regole (c’è anche una carta che permette di farlo) oppure stringere accordi (che ovviamente non manterrai) con altri giocatori.
Munchkin è così e non lo si può cambiare. Prima di portarvelo a casa e di presentarlo ai vostri amici, cercate di capire se vi è simpatico.
Bisogna avere caos dentro per generare una stella danzante sconfiggere un Drago di Plutonio.