In questa edizione si torna alle origini e, come sempre, SlowGame dimostra di saper far giocare, alla grande. (Dei tornei multigioco ho già parlato qui)
Ci sfidiamo su otto tavoli, con i giochi apparecchiati “a nastro” (doppio) manco fossimo in un kaiten-sushi. Diciotto portate, da dividere tra i componenti della squadra, cinque nel nostro caso, che possono accontentare anche i palati più esigenti: Terra Mystica, Seasons, St Petersburg, Carcassonne, TTR Europa, Race For The Galaxy, Marco Polo, Caylus, Zena 1814, Alhambra, Tobago, Splendor, Agricola, El Grande, Kingsburg, Dominion, Ark&Noah e 7 Wonders.
Noi mettiamo in campo la Suicide Squad: io, Rozec, ThePres, ilRicky, Legolas; l‘obiettivo primario, ovviamente irraggiungibile, è riuscire a bere più birra dei Guerrieri Valsesiani. La suddivisone dei giochi non presenta particolari problemi. A Legolas, dai gusti un po’ difficili, lasciamo i cinghiali: Terra Mystica, Caylus, El Grande; ThePres prende TTR Europa, Race for the Galaxy, Tobago e, ovviamente, Agricola; ilRicky riprova con Seasons, Dominion e inserisce Splendor. Io e Rozec ci dividiamo il resto: ci basta giocare.
Arriviamo in orario, qualche minuto prima delle 9.00, e scambiamo due parole con gli organizzatori, già iperattivi; nel frattempo arrivano gli altri giocatori, mi fa piacere rivedere altre persone per le quali questo torneo è diventato una sorta di appuntamento fisso. Poiché le bottigliette di acqua non sono ancora arrivate, mi tocca ripiegare su brioche al wurstel e birra: la vera colazione dei campioni.
Poco dopo inizia ufficialmente la prima fase del torneo con il sorteggio dei tavoli: con otto squadre partecipanti, ogni gioco sarà giocato in quattro giocatori.
Io siedo al tavolo di St. Petersburg, gioco che mi piace moltissimo. Sbaglio l’apertura, carico un po’ troppo la mano e mi ritrovo corto con i rubli: partenza in salita con freno a mano tirato. Siamo ancora “ai preliminari” che la partita finisce improvvisamente: sei turni tirati. C’è poco da dire, gli altri hanno giocato meglio di me. Mi posiziono terzo, se non sbaglio, ma sono comunque soddisfatto: ho visto un nuovo tipo di approccio al gioco che vorrei provare in una delle prossime partite.
Nel pomeriggio affronto Zena 1814 con quella lucidità postprandiale che solo polenta e tapulone possono garantire. Trovo il gioco intrigante, quasi “liquido”, nello spingere a seguire le azioni avversarie per ottenerne i benefici; nonostante sia la mia terza partita, riesco a strappare un secondo posto, di tutto rispetto, alla spalle di chi il gioco l’ha sviluppato. Continuo con Alhambra, un gioco che reputo “meditativo” e che accompagno necessariamente con una birra da 66cl; pur essendo uno dei primi titoli entrati nella mia ludoteca, è almeno un lustro che non lo gioco (ecco uno dei motivi per i quali partecipo sempre volentieri a questo genere di torneo). Inspiegabilmente riesco anche a strappare un primo posto.
Concludo con Ark&Noah, un titolo che non ho mai giocato ma di cui ho studiato il regolamento giusto un paio di giorni fa; sulla carta il gioco mi aveva molto interessato, soprattutto per la meccanica di scelta dei ruoli/azioni. Due avversari sono indubbiamente molto forti e partono “in attacco”, quasi immediatamente si palesa uno degli assiomi base del gioco da tavolo: “un conto è conoscere un gioco, un conto è saper giocare”. Cerco di limitare i danni e mi preparo a chiudere la partita alla fine del decimo turno, tramite il completamento del perimetro esterno dell’arca, per evitare di perdere ulteriore terreno. Il risultato finale è stato comunque positivo: grazie al fair play degli altri giocatori che concedono la correzione di una dimenticanza nel calcolo del punteggio finale, posso condividere un inaspettato secondo posto.
Alle 19.00, dieci ore e diciotto giochi dopo il nostro arrivo, siamo pronti per la classifica finale. Mettendo insieme tutti i punteggi ottenuti, la Suicide Squad si è conquistata il secondo gradino del podio!
Sono molto contento che, anche quest’anno, alcuni associati di SlowGame abbiano deciso di dedicare parte del loro tempo all’organizzare del torneo multigioco, e che l’abbiano fatto “con stile”.
Grazie a tutti per la bella giornata!